LA VENEZIA CHE VORREI

di Shaul Bassi/Lala Hu/Leaticia Ouedraogo, Gianni Berengo Gardin, Gianfranco Bettin, Enrico Bettinello, Renzo di Renzo, Cristiano Dorigo, Gianni Favarato, Roberto Ferrucci, Maria Fiano/Beatrice Barzaghi, Federico Gnech, Mario Isnenghi, Maddalena Lotter, Giovanni Montanaro, Edoardo Pittalis, Tiziana Plebani, Anna Poma, Tiziano Scarpa, Lucio Schiavon, Elisabetta Tiveron, Anna Toscano, Alberto Toso Fei, Gilda Zazzara, Julian Zhara.

 

A cura di Cristiano Dorigo & Elisabetta Tiveron

 

«E tu, che Venezia vorresti?» è la semplice domanda rivolta a studiosi, scrittori, giornalisti, artisti, professionisti che la città la vivono quotidianamente o che vi sono in qualche modo legati.

 

Le risposte — testi letterari, poesie, articoli, fotografie, opere di grafica — sono confluite in quest’opera collettiva che offre un interessante mosaico di tematiche e che ben individua i problemi più pressanti, proponendo anche delle possibili soluzioni.

 

Emerge forte la preoccupazione per la salvaguardia dell’“homo venexian” e la sua importante tradizione storico-culturale, cosa non facile davanti agli inevitabili e repentini cambiamenti imposti da un mondo globalizzato,
che permette a chiunque di raggiungere facilmente la laguna e in qualsiasi momento dell’anno.


CALLI, CAMPIELLI E CANALI

di Paolo G. Nadali – Renzo Vianello

 

Guida di Venezia e delle sue isole. Edizione in italiano e in inglese

 

Più di una mappa o di uno stradario: una guida insuperabile per non perdersi a Venezia. Contiene un indice dettagliato delle denominazioni stradali in ordine alfabetico e un commento ai principali monumenti. Utile anche per chi deve arrivare a un numero civico dei sestrieri veneziani senza saper il nome esatto della calle. Un aiuto pratico per districarsi nella criptica numerazione dei portoni senza girare a lungo a vuoto.

 

La guida “Calli, Campielli e Canali” si rifà al carteggio del catasto napoleonico proponendo l’articolato tessuto urbano veneziano suddiviso in 86 tavole a colori in cui sono distinti meticolosamente con un colore diverso gli edifici storici, i fabbricati separati a seconda della funzione artigianale o commerciale, il verde pubblico dal privato. Inoltre vi sono oltre 400 schede riservate a monumenti e palazzi storici che descrivono lo sviluppo storico e le varie fasi di lavorazione artistica. Questa guida vuole essere un segno d’amore verso Venezia, un modo per ricollegarsi alle sue radici più vere e autentiche: i ponti, le calli, i campielli e i canali. L’intricato sentiero di pietra che porta al cuore di una città magica.

MALA ARIA

di Antonella Benvenuti

 

Il Veneto della carestia e della valigia

 

Il giorno in cui Agata morì, tutti erano in risaia per il primo turno di monda. Bisognava fare il terzo, e il fattore suonò la fine della giornata che ormai era sera. Giovanna e i fratelli si avviarono in fretta verso casa, senza nemmeno lavarsi le gambe alla Conca. Camminarono a lungo, barcollando dalla stanchezza, nell’afa stellata di lucciole. Camminarono spediti, in silenzio, povere ombre scure, infagottate di stracci e strigossi dalla testa ai piedi, per evitare i tagli delle erbe, le scorticature del sole e i morsi delle zanzare. Solo il vecchio sempre più indietro, sempre più curvo, come un povero cane incimurrito, aveva ancora fiato per bestemmiare. Tutti loro sapevano che per Agata, i giorni erano contati, ormai.

 

E poi, in palude, la notte scendeva rapida e silenziosa come un rapace. E proprio di notte, la mala aria, la nera strega degli acquitrini, avvolta nella sua nebbia grigia e grassa, si alzava famelica dagli argini delle risaie, dall’alzaia del fiume, dall’acqua morta dei fossi, per cacciare le sue prede.

 

Dopo il 1897, l’anno della grande carestia, per la gente di palude, abbrutita dalla fame e decimata da malaria e pellagra, non resta che andare ad ingrossare quell’“industria della valigia” che sta spopolando le campagne venete: chi parte per le fantomatiche Americhe, chi per le Svizzere dove si parla “todesco”… chi resta sopravvive con la magra paga dei lavori di bonifica tra le evidenti ingiustizie sociali di un’Italia a più velocità che sta avanzando verso la modernità.

 

“Mala Aria” è un romanzo-dossier veritiero nato da un’accurata ricerca sulle terribili condizioni della popolazione contadina nel Veneto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, costruito con scrittura lucida e fotografica che non vuole risparmiare o nascondere nulla al lettore.

VENETO IN FAMIGLIA

di D. Marcuglia, L. Durighetto, P. Marcolin

 

35 percorsi a portata di bimbo

 

Mulini di Stalis – Oasi di Cervara – Sorgenti del Sile – Pista ciclabile del Sile – Laguna Veneziana – Zero Branco – Riviera del Brenta – Venezia (Ghetto) – Valle Averto – Vacamora – Taglio di Po – Porto Viro – Fratta Polesine – Cittadella – Piazzola sul Brenta – Due Carrare – Stanghella – Carceri – Grotte di Oliero – Covolo di Butistone – Monte Grappa – Montello – Susegana – Cordignano e Sarmede – Cansiglio – Valle del Mis – Longarone – Tre Cime di Lavaredo – Colli Euganei – Monti Berici – Soave – Molina – Cisano e Bardolino – Valeggio sul Mincio – Isola della Scala.

 

La guida “Veneto in famiglia” vuole venire incontro a tutti quei genitori che desiderano fare una gita istruttiva e divertente con i propri figli. Gli itinerari che si intendono proporre coprono tutto il Veneto, in modo particolare la zona centrale, più facilmente accessibile e vicina alle principali città.

 

Le 35 escursioni sono abbastanza variegate, in modo da poter decidere l’una o l’altra meta in base alla stagione, all’andamento climatico del giorno e ai mezzi di trasporto a disposizione.

 

Le gite occupano al massimo il tempo di una giornata; si è cercato di proporre itinerari accessibili a tutti, anche dal punto di vista strettamente monetario. Naturalmente nulla vieta di ampliare la permanenza, o di modificare mezzi o condizioni di viaggio.

 

Alla descrizione vera e propria si accompagnano alcune foto illustrative, una scheda tecnica con tutte le indicazioni da seguire e infine alcune schede tematiche di approfondimento. Queste ultime vengono incontro alla caratteristica primaria dei bambini, ossia la curiosità: quando visitano un luogo che non conoscono tempestano di domande i propri genitori, i quali potranno così portare con sé uno strumento per rispondere a tutti i quesiti.

 

Infine si vuole mettere in luce l’importanza della lingua e delle tradizioni popolari, alle quali verrà dedicato uno spazio apposito in ciascun capitolo, in modo che a ogni luogo corrisponda un pezzo di storia, una leggenda, una parola o una festa.


STORIA VENEZIANA DEL ‘300

UTOPIE

 

di Giuseppe Fort

 

Prefazione di Gianfranco Bettin

 

Nella notte del 15 giugno 1310 sotto una pioggia battente, come narrano le cronache dell’epoca, due colonne di congiurati guidate da Baiamonte Tiepolo e da Marco Querini si diressero verso il Palazzo del Governo e sul brolo di San Marco furono affrontate dalle milizie del doge Gradenigo.

 

I rivoltosi si ispiravano apparentemente alle vecchie libertà comunali contro la serrata del Maggior Consiglio, che aveva legalizzato l’esclusivo diritto delle trecento più ricche famiglie di Venezia di accedere alle massime cariche della Repubblica. Ma alla base della congiura si trovano da una parte il desiderio di un ritorno ad un passato ormai superato dalle nuove tecnologie, le nuove forme di organizzazione economica e la concentrazione dei capitali, e dall’altra il sogno utopico della realizzazione di una società organizzata secondo il Vangelo.


PASSEGGIATE A VENEZIA

di Ernesto Maria Sfriso


12 itinerari storico-artistici

 

“Passeggiate a Venezia” è una guida dettagliata e ricca di informazioni storico-artistiche in grado di soddisfare le necessità del viaggiatore più esigente, ma anche le spontanee curiosità di chi voglia semplicemente rilassarsi immergendosi nelle particolari atmosfere cangianti di luce e d’acqua di questa città unica al mondo.

 

I dodici itinerari lagunari proposti da Ernesto Maria Sfriso – scrittore con una lunga esperienza come guida turistica a Venezia – hanno l’obiettivo di accompagnare passo a passo il visitatore nella scoperta dei magnifici palazzi signorili, delle splendide chiese, dei numerosi musei civici o privati e dei monumenti storici che si susseguono lungo le calli e i campi di ogni sestiere, soffermandosi puntualmente sulla ricca messe di opere d’arte che la Repubblica di Venezia ha saputo produrre ed accogliere nel corso della sua storia millenaria di potenza politica e commerciale.

 

I percorsi approdano inoltre alle isole che circondano Venezia – Murano, Burano, Torcello, il Lido ma anche alle più piccole ospitanti conventi e centri culturali – per muoversi poi nell’entroterra attraversando Mestre e proseguendo nella visita delle residenze signorili lungo la direttrice per Treviso, delle bellissime ville venete che si specchiano nelle acque della Riviera del Brenta, e infine nelle calli ariose di Chioggia.

IL SOGNO DEI CARRARESI

di Federico Moro

 

Padova capitale (1350-1406)

 

Un saggio che riesamina le figure di Francesco il Vecchio e Francesco Novello da Carrara, la loro visione, l’avventura di un’intera città alla luce di una chiave interpretativa del tutto inedita. Per la prima volta, la Padova del Trecento è esaminata all’interno della geostrategia del tempo, pesando da un lato le ambizioni, dall’altro le forze disponibili. Il risultato è sorprendente, portando a rivalutare i due ultimi Signori carraresi e le loro scelte: audaci, senza dubbio, ma nient’affatto utopiche e comunque per molti aspetti inevitabili.

 

Intelligenti e valorosi sul piano personale, colti e astuti, d’indiscutibile coraggio anche di fronte alla morte, tragica con tratti addirittura epici per entrambi, Francesco il Vecchio e Francesco Novello sono qui sottratti al singolare oblio al quale sono stati condannati. Soprattutto è loro restituita la dimensione di grandi statisti, quali furono. Ebbero sfortuna ma, forse, proprio per questo sono ancora più meritevoli di ricordo e riflessione.


LA PROSTITUZIONE A VENEZIA NELL’OTTOCENTO

di Elisabetta Tiveron

 

Le dominazioni straniere (1797-1866)

 

Con la caduta della Serenissima (1797) e la dominazione francese, poi seguita da quella austriaca, inizia per Venezia il periodo forse più decadente della sua storia millenaria: tra la povertà sempre più evidente e lo stravolgimento dei fastosi costumi sociali che avevano caratterizzato la città, anche nell’ambito della prostituzione si percepisce il nuovo clima oppressivo con un incremento delle norme comportamentali e dei controlli igienico-sanitari, nonché della gestione puramente fiscale dei lupanari.

 

Finita l’epoca delle cortigiane colte che avevano affascinato re e viaggiatori, inizia quella delle poverette maltollerate e talvolta problematiche, spesso ad un passo dalla criminalizzazione o dall’espulsione dalla città.

 

Elisabetta Tiveron, attraverso lo spoglio della documentazione d’archivio, l’analisi della distribuzione delle case di tolleranza e le vicende giudiziarie di alcune prostitute, ricostruisce un ambito ancora poco noto della storia ottocentesca veneziana.

 

recensioni:
Una Vita sui Libri


PORTO MARGHERA

di Autori vari

 

A cura di C. Dorigo & E. Tiveron

 

Cento anni di storie (1917-2017)

 

Sono passati cento anni da quel 1917 in cui vennero fondate le prime strutture sul bordo della laguna antistante Venezia, ponendo le basi del polo chimico-industriale di Porto Marghera – idea partita da un articolo giornalistico del capitano marittimo Luciano Petit e sviluppata nell’arco di un ventennio da un gruppo di nobili e imprenditori capitanato da Piero Foscari e Giuseppe Volpi – e dell’attigua “città giardino”.

 

Da allora le storie di migliaia di persone si sono incrociate in situazioni non facili, come nelle tensioni politiche legate alla contestazione, ai grandi scioperi e alle lotte operaie, fino alla sanguinosa deriva terroristica di fine anni ’70; il dramma delle malattie mortali dovute alla mancanza di un’adeguata protezione degli operai e alla sottovalutazione della nocività di alcuni prodotti; la scoperta dei danni ambientali causati dagli sversamenti di sostanze inquinanti nei terreni paludosi e dalle fughe di gas tossici negli incidenti degli impianti.

 

Ma Porto Marghera non è solo un paesaggio di gru, banchine e ciminiere… vi aleggia una particolare vitalità che i sedici narratori ed un poeta, legati al territorio e riuniti in questo volume, – curato da Cristiano Dorigo e Elisabetta Tiveron – hanno scelto di far risaltare partendo da diverse prospettive, chi proponendo una visione più letteraria ed intimista e chi attingendo alla cronaca e alla storia sociale.

 

Scritti di: Beatrice Barzaghi e Maria Fiano – Nicoletta Benatelli – Gianfranco Bettin – Ferruccio Brugnaro – Annalisa Bruni – Alessandro Cinquegrani – Marco Crestani – Maurizio Dianese – Fulvio Ervas – Roberto Ferrucci – Paolo Ganz – Giovanni Montanaro – Massimiliano Nuzzolo – Tiziana Plebani – Gianluca Prestigiacomo – Sergio Tazzer

MADRE MARGHERA

di Antonella Barina

 

Poesie 1967 – 2017

 

50 poesie in 50 anni sul rapporto tra abitante e zona industriale, corredato dal saggio Margaria (1996)

 

È possibile comporre poesie con le parole meccaniche dell’industria. Con i nomi delle fabbriche della chimica. Con il linguaggio del direttore, del segretario, dell’addetto alle pubbliche relazioni. Con gli scarti e con i residui di una bellezza che si riscopre via via, anche qui, sul margine del porto di Venezia, a Marghera.

 

L’esperienza dell’autrice a contatto con la sua città si può definire erlebnis, con un termine tedesco che descrive la conoscenza generata dalla vita vissuta.

 

Marghera diviene fonte di erlebnis che attraversa i lustri e scavalca il Novecento per sgorgare limpida nella contemporaneità.
E così i versi densi di questa raccolta, che felicemente ritroviamo editata, portano alla luce tutto il sublime e tutto l’orrore di Marghera.

 

L’invito della poesia è a leggere i colori e le forme, a riscoprire un lessico ancestrale per comporre ancora e ancora forgiare esistenza. C’è tutta la natura possibile qui, ricercata come fosse fonte vitale.

VENEZIA BIZANTINA

di Nicola Bergamo

 

Dal mito della fondazione al 1082

 

L’approfondito studio di Nicola Bergamo propone un excursus storico sull’evolversi dei rapporti fra la nascente città di Venezia e il potente impero bizantino, dai primi insediamenti venetici nella gronda lagunare dell’augustea X Regio Venetia et Histria, attraverso le devastanti guerre gotiche e l’invasione longobarda, fino all’affrancamento fiscale del 1082 con la crisobolla concessa dal basileus Alessio I Comneno che accrescerà enormemente la fortuna commerciale dei veneziani all’interno del Mediterraneo, consolidando quella che diverrà una fulgida repubblica millenaria.

 

Un cambiamento anche del potere politico che dall’esarca, il tribuno e il magister militum passerà alle famiglie élitarie che eleggeranno i primi duces, e sposterà il proprio baricentro dalla primitiva capitale Civitanova sulla terraferma verso il nucleo lagunare di Rivoalto attorno al quale si svilupperà la città, cercando una soluzione alle continue lotte fra i patriarcati di Grado e Aquileia e agli assalti dei pirati narentani che incrociavano le navi sulla rotta per Costantinopoli.
A corredo del saggio un testo introduttivo di PierAlvise Zorzi.