Silvano Tagliapietra

Silvano Tagliapietra nasce a Burano il 9 aprile 1926, due secoli e due giorni dopo il suo compaesano Giacomo Casanova. Cinque mesi dopo la sua famiglia si trasferisce a Murano. diplomato in tecnica vetraria lavora prima in undici vetrerie come operaio e poi conduce per quasi vent'anni alcune delle più famose fornaci dell'epoca.
Nel 1964 si dedica al giornalismo e dirige "La Voce di Murano", il rinato giornale dell'isola. E' stato promotore della Scuola Internazionale del Vetro e del Marchio di Origine di Murano, approvato dalla camera dei Deputati e bocciato in Senato.
Ha collaborato con diverse riviste di carattere culturale come "Antichità viva" "Alte Vitre"; ha organizzato mostre di arte vetraria a Venezia e a Parigi. A partire dagli anni Ottanta si è dedicato alla ricerca storica e ha pubblicato parecchi libri di cronache muranesi (tra gli altri "Murano l'Ottocento, dalla 'Marsigliese' alla 'Bella Gigogin"; "Murano veste la divisa 1926-1950"; "Il tempo della 'Muran Nova' 1951-1975" per Edizioni Helvetia).

Libri dell'autore

I MURANESI NEL SETTECENTO

di Silvano Tagliapietra

 

La decadenza delle Corporazioni del vetro, episodi di stregoneria, assassinii, fughe e cospirazioni. Il secolo dei Lumi non illumina di certo Murano che sprofonda in una lenta agonia, fino al crollo finale con l’abdicazione di Daniele Manin.
Ma la vita sull’isola comunque continua e nelle famiglie si litiga ancora per l’eredità, ci si innamora della ragazza sbagliata e quando va bene si diventa garzoni…

 

Silvano Tagliapietra, storico, mastro vetraio, promotore dell’immagine culturale di Murano, descrive la vita dei muranesi nel Settecento con metodo preciso e documentaristico usando un registro vivace e accessibile, regalando momenti di emozione e spunti di riflessione sul passato e sul futuro dell’isola.

 

Il grande affresco che Tagliapietra ci stende innanzi è certamente popolato da un gran numero di vetrai, colti per lo più in occasione di qualche difficoltà o atto abbastanza importante da aver lasciato una traccia scritta in qualche documento d’archivio; la sua cronaca, tuttavia, ci parla anche del resto del popolo di Murano e, mostrandone la varietà e la complessità, permette di dare finalmente una fisionomia reale a questa mitica isola dove vivevano anche ortolani, pescatori e barcaroli, insieme a frati, monache e impiegati della Repubblica.

(Giovanni Sarpellon)