Armando Scandellari

Armando Scandellari è nato occasionalmente a Udine nel 1926 da padre valdostano e madre siciliana. E' approdato a Venezia nel 1937 e qui ha messo radici, s'è sposato ed opera.
Alpinista meticoloso e paziente raccoglitore delle tradizioni valligiane delle Venezie, redattore e collaboratore di varie riviste, con i suoi libri è riuscito a gettare un fascio di luce nuova su ambienti e patrimoni culturali veneti e trentini ingiustamente trascurati.
Nello stesso tempo il vivere a Venezia lo ha sospinto a riesaminare il ciclo delle leggende lagunari, che spazia su orizzonti di inesauribile ricchezza e ad approfondire la conoscenza di certe pieghe della venezianità di grande trascendenza vitale.
Sue opere: ''Leggende della Valsugana è del Canal di Brenta'' (1979), le guide ''Canale del Brenta (1981) e ''Valsugana'' (1983), ''Leggende di Venezia'' (1984), ''L'Anello della Valbrenta'' (1985), ''Vigolana e Altopiano di Folgaria'' (1986) e ''Racconti Veneziani'' (1988).

Libri dell'autore

LEGGENDE DI VENEZIA

di Armando Scandellari

 

Le leggende di Venezia nascono dal cuore stesso della Serenissima, dal suo intrico di calli, dallo sciabordio dell’acqua in fondo ai canali, dallo sguardo acquoso di una ‘vecia’ seduta sui gradini di casa. Parlano di un tempo incantato, dove la gente si confrontava quotidianamente con miracoli e truffe, con la realtà di una città in continuo mutamento, ricca di umori e di frenetica vitalità. E allora ritroviamo marinai, preti viziosi, streghe dabbene, killer, fantasmi, santi, innamorati, perseguitati…

 

Riviviamo le origini di Venezia, quelle del merletto di Torcello, delle marionette, la Festa della Sensa, il Carnevale. Ci coccoliamo un po’ nel rileggere la curiosa leggenda del ‘bòcolo’, che ancora oggi ogni 25 aprile i veneziani regalano alle loro innamorate. Con il cuore in gola seguiamo la storia del povero ‘fornareto’ o, di Biasio ‘el luganeghèr’, il salsicciaio diabolico che preparava lo ‘sguazeto’ con le dita dei ‘fantolini’. Partecipiamo alle disavventure di Natalina, innamorata dell’uomo sbagliato perché ebreo, o a quelle di Marcella, che denuncia .una falsa cospirazione ai danni della Repubblica e la paga molto cara…

 

Armando Scandellari mescola abilmente l’italiano al dialetto, dipingendo, un quadro di Venezia calde e reale. Con una sottile ironia ma anche con una profonda esperienza del leggendario veneziano, frutto di un’attenta ricerca documentaristica, che gli consente di discernere il vero dal falso, ci propone le sue leggende, antichi racconti orali che anche nella versione scritta mantengono il loro fascino e la loro attrattiva popolare, “Leggende di Venezia” è un’opera che va oltre il valore letterario, che riveste il ruolo di testimone di quella preziosa e insostituibile memoria storica che piano piano si va perdendo, e che merita di essere recuperata e tramandata alle nuove generazioni.

 

E’ un libro, che si legge e si rilegge, si racconta ai nipotini, si sfoglia con interesse o con nostalgia, per riappropriarsi di una città dove anche i ‘cocai’ (i gabbiani) hanno il volto di una donna innamorata.

 

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